Premio PEFC Italia 2025: sei giovani ricercatori tracciano il futuro delle foreste italiane
Premiati sei giovani ricercatori PEFC Italia: innovazione e nuove strategie per il futuro sostenibile delle foreste italiane.
Premio PEFC Italia 2025: sei giovani ricercatori tracciano il futuro delle foreste italiane
9 dicembre 2025 Mondo PEFC
Di Eleonora Mariano
Dal valore dei boschi al carbon farming, passando per gestione innovativa, certificazioni e vivaistica forestale: è questo il quadro offerto dalle sei tesi premiate da PEFC Italia nell’edizione 2025 del Premio per le Migliori Tesi di Laurea su Pianificazione, Gestione e Certificazione Forestale, celebrata il 24 novembre presso l’Accademia Toscana di Scienze e Lettere “La Colombaria” a Firenze, in collaborazione con l’Accademia Italiana di Scienze Forestali (AISF) e con l’Associazione Universitaria Studenti Forestali (AUSF Italia).
Le ricerche selezionate mettono in evidenza non solo l’eccellenza della formazione universitaria italiana nel settore forestale, ma anche la capacità delle nuove generazioni di proporre strumenti operativi e modelli innovativi per affrontare le sfide della gestione forestale sostenibile.
“Ricerca essenziale per la selvicoltura del futuro”
“La prima edizione del premio conferma quanto la ricerca universitaria sia oggi essenziale per accompagnare la transizione verso modelli di gestione forestale integrata e di selvicoltura climaticamente intelligente”, ha dichiarato Antonio Brunori, Segretario Generale PEFC Italia.
Le tesi premiate – sottolinea Brunori – non si limitano alla teoria, ma offrono metriche di valutazione, strumenti operativi e modelli di governance replicabili, elementi chiave soprattutto nei territori caratterizzati da frammentazione fondiaria e complessità amministrativa.

I progetti premiati: dalla certificazione al carbon farming
1. Certificazione di gruppo come leva di governance – Giuseppe Adamo (Università di Palermo)
Analizzando il gruppo di certificazione PEFC RA Rampajana in Liguria, la ricerca evidenzia come la certificazione forestale di terza parte possa incidere positivamente su procedure, efficienza interna e capacità competitiva delle imprese. Il lavoro mostra un cambio di paradigma: la certificazione non solo come marchio, ma come processo cooperativo che rafforza relazioni e assetti istituzionali.
2. Valutazione economica dei servizi ecosistemici – Elisa Marsicovetere (Università della Basilicata)
Attraverso modelli GIS e indicatori multicriteriali, lo studio quantifica il contributo delle foreste dell’Appennino lucano alla mitigazione climatica e alla protezione idrogeologica, fornendo basi tecniche per strumenti di pagamento dei servizi ecosistemici (PES). La certificazione PEFC emerge come elemento strategico per rendere tracciabili e riconoscibili tali benefici.
3. Gestione dei cedui di castagno – Davide Bergomi (Università di Padova)
Lo studio sui castagneti della Valle Camonica dimostra che interventi di deconiferamento e selezione delle matricine migliorano struttura del bosco e capacità di fornire servizi ecosistemici multipli, dal legno alla protezione del territorio. Di rilievo l’introduzione di un indice di multi-servizio per supportare la pianificazione forestale in aree montane.
4. Progettazione di impianti arborei e carbon farming – Barberina Filippone Thaulero (Università della Tuscia)
La tesi analizza tre casi studio italiani all’interno di un quadro di climate governance multilivello, mettendo in luce meccanismi di certificazione, compensazione e finanziamento dei progetti arborei. Evidenziato il ruolo degli standard di certificazione dei crediti nel garantire qualità, misurabilità e trasparenza nelle iniziative di sequestro del carbonio.
5. Catena di Custodia PEFC di gruppo – Giulia De Luca (Università di Torino)
Prima esperienza piemontese di certificazione di gruppo della Catena di Custodia all’interno della rete “Legno Sostenibile Piemonte”. Lo studio documenta come la certificazione condivisa favorisca integrazione tra imprese, riduzione dei costi individuali e migliore accesso ai mercati del legno certificato, rafforzando la governance di filiera.
Menzione speciale – Rete dei boschi da seme di faggio in Toscana – Ella Braebourne McGarry (Università di Firenze)
La ricerca valuta idoneità e rappresentatività della rete regionale dei boschi da seme di faggio, sottolineando la necessità di ampliamento e diversificazione per garantire resilienza genetica e adattamento climatico. Un contributo fondamentale per la programmazione della vivaistica forestale.
La visione di PEFC Italia: integrare ricerca, imprese e territori
“La collaborazione tra ricerca, imprese forestali, enti territoriali e sistemi associativi è la leva che può rendere le foreste italiane più resilienti, produttive e capaci di generare valore nel lungo periodo”, ha dichiarato Marco Bussone, Presidente PEFC Italia.
Le visioni tecniche e i modelli sviluppati dai giovani ricercatori – aggiunge Bussone – sono strumenti immediatamente trasferibili nei territori e nelle filiere, rafforzando la sostenibilità economica e sociale della gestione forestale.
Ricerca e formazione come pilastri della gestione forestale sostenibile
La cerimonia di premiazione ha rappresentato un riconoscimento significativo per ricercatrici e ricercatori che stanno contribuendo a ripensare la gestione delle foreste italiane attraverso approcci scientifici solidi e innovativi.
L’iniziativa conferma l’importanza della sinergia tra università, enti di ricerca, imprese e sistemi di certificazione: uno scambio virtuoso che permette di generare conoscenze e strumenti utili allo sviluppo delle filiere e dei territori forestali.