Rinnovato e ampliato l’accordo per valorizzare la produzione nazionale e ridurre la dipendenza dall’estero: la nuova intesa per la filiera del pioppo
Firmata da cinque Regioni e dai principali attori del settore un’intesa decennale che punta sull’autosufficienza nazionale, la sostenibilità ambientale e il rafforzamento della filiera legno-pioppo.
Rinnovato e ampliato l’accordo per valorizzare la produzione nazionale e ridurre la dipendenza dall’estero: la nuova intesa per la filiera del pioppo
16 settembre 2025 Progetti
Di Eleonora Mariano
Un accordo che guarda al futuro, nel segno della sostenibilità e della valorizzazione del legno italiano.
Il 12 settembre a Milano è stato infatti rinnovato e ampliato l’accordo interregionale per lo sviluppo della filiera del pioppo, una coltura che gioca un ruolo chiave per l’industria del legno, dell’arredo, della carta e della bioeconomia.
La nuova intesa – che aggiorna e rafforza quella sottoscritta a Venezia nel 2014 – vede impegnate cinque Regioni (Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Veneto e Friuli-Venezia Giulia) insieme a organizzazioni agricole, associazioni del settore, centri di ricerca e organizzazioni della società civile, tra cui PEFC Italia.
L’obiettivo comune è chiaro: produrre più materia prima in Italia, riducendo la dipendenza dalle importazioni, e farlo secondo criteri di gestione responsabile.
Il pioppo è una coltura strategica. Cresce rapidamente, assorbe CO₂ e fornisce legno di qualità per mobili, imballaggi, pannelli e carta. Ma è anche una risorsa preziosa per l’ambiente: contribuisce a stoccare carbonio, proteggere il suolo e arricchire il paesaggio, soprattutto lungo fiumi e aree golenali.
L’accordo punta a incrementare le superfici coltivate a pioppo in aree idonee, favorendo metodi colturali sostenibili e pienamente compatibili con la tutela della biodiversità e le direttive europee – incluso il nuovo regolamento sul ripristino della natura.
Le Regioni e le organizzazioni firmatarie si impegnano a sostenere i pioppicoltori con strumenti tecnici, ricerca e finanziamenti (dai fondi per lo sviluppo rurale alle opportunità europee), così da rafforzare la competitività della filiera e garantire redditività alle aziende agricole.
L’intesa ha una durata decennale, condizione essenziale per programmare interventi, investimenti e monitoraggi efficaci.
Oltre alla dimensione produttiva, l’accordo riconosce il valore ambientale e sociale del pioppo: dalle funzioni paesaggistiche al contributo contro il dissesto idrogeologico, fino al ruolo nella bioeconomia circolare.