Una primavera rigogliosa per le foreste italiane: nuove certificazioni PEFC
Primavera 2025: oltre 21.000 ettari di foreste certificate PEFC in Italia. Dalle Alpi alla Sila, la gestione sostenibile avanza.
Una primavera rigogliosa per le foreste italiane: nuove certificazioni PEFC
7 maggio 2025 Gestione Forestale Sostenibile
Di Luca Rossi
La primavera del 2025 si tinge di verde per PEFC Italia, con un’ondata di nuove certificazioni di Gestione Forestale Sostenibile che abbracciano lo Stivale da nord a sud. Tra marzo e aprile, territori montani, aree collinari e piccoli comuni hanno ottenuto riconoscimenti che testimoniano l’impegno verso la tutela della biodiversità e una gestione forestale responsabile. Scopriamo insieme questi progetti, espressione di un’Italia che investe nel futuro dei suoi boschi.
Unione Montana Valle Stura (Cuneo): 14.000 ettari tra conservazione e valorizzazione
Certificata il 15 aprile da CSI, l’Unione Montana Valle Stura ha consolidato la gestione di oltre 14.005 ettari di boschi in 12 comuni cuneesi. L’obiettivo? Preservare habitat naturalistici e promuovere la vendita di lotti in piedi, garantendo equilibrio tra uso economico e conservazione. Tra faggi vetusti, abeti bianchi e pinete storiche, questa area diventa un modello di sinergia tra uomo e natura.
Unione Montana Potenza Esino Musone (Macerata): biodiversità nelle Marche
Con 5.334 ettari certificati da CSQA il 14 aprile, questa zona delle Marche incanta per la varietà di ecosistemi: dalle leccete mesofile alle faggete miste, fino ai rimboschimenti di pino nero. Un mosaico forestale che unisce formazioni autoctone e aree in evoluzione, dimostrando come la gestione sostenibile possa rigenerare paesaggi e proteggere specie pregiate come il tasso e l’acero.
Comune di Bibbona (Livorno): pinete e macchia mediterranea
Il 29 aprile, CSQA ha riconosciuto i 1.667 ettari del Comune di Bibbona, dove si alternano pinete domestiche, cipressete e macchia mediterranea. Un territorio che fonde tradizione e innovazione, con interventi mirati a preservare formazioni storiche come le pinete di pino d’Aleppo, in un’area a pochi passi dalla costa e che vive una prevalenza di flusso turistico balneare.
Borrello Fabio (Catanzaro): piccola superficie, grande valore
In Calabria, l’impegno del privato Borrello Fabio brilla con i suoi 29,95 ettari certificati il 27 marzo da CSQA. Pinete di laricio e rimboschimenti di conifere e latifoglie raccontano una sfida virtuosa: dimostrare che anche realtà ridotte possono contribuire alla salvaguardia forestale, diventando presidi contro il degrado del suolo.
Comune di Cividale del Friuli (Udine): un gioiello fluviale
Chiude il cerchio il robinieto misto di Cividale del Friuli: 1,75 ettari certificati il 20 marzo da CSQA. Questo bosco ripariale, seppur molto piccolo, è cruciale per la protezione degli ecosistemi fluviali, offrendo un esempio di come ogni frammento forestale possa avere un ruolo nell’assorbire CO₂ e contrastare i cambiamenti climatici.
Verso un futuro sostenibile
Dalle Alpi alla Sila, queste certificazioni (per un totale di oltre 21.000 ettari) disegnano una mappa di consapevolezza. La superficie italiana certificata PEFC per la Gestione Forestale Sostenibile, non solo strategia ma scelta concreta per conciliare economia, comunità e ambiente, raggiunge così i 1.085.056,12 ettari.
Foto di Luca Rossi